tensiometro bifilare piccardi

Nome dello strumento
Bilancia di torsione per la misura della tensione superficiale di un liquido (Tensiometro bifilare Piccardi)

Periodo storico (stimato)
probabilmente realizzato negli anni appena successivi al brevetto, risalente al 18 febbraio 1950.

Attribuzioni
Questo strumento è attribuito al chimico fisico fiorentino Giorgio Piccardi. Lo strumento proviene dall’Istituto di Chimica Fisica di Firenze.

Breve descrizione dello strumento e del suo utilizzo
Frutto delle indagini pioneristiche sulla tensione superficiale di Giorgio Piccardi, campo per il quale lo scienziato fu anche fondatore di una scuola, e brevettato nel 1950, il tensiometro bifilare Piccardi è stato impiegato largamente nello studio della tensione superficiale di sostanze chimiche di sintesi e sostanze naturali.
Il tensiometro è costituito da un piatto regolabile su cui posizionare una capsula di Petri contenente il campione di liquido da analizzare, un anello, detto anello Denooyer in platino, un ago, una lente e una ruota graduata con una “placchetta” regolabile attraverso una manopola, su cui leggere la tensione superficiale della sostanza in esame espressa in Dyne/cm.
Dopo aver tarato lo strumento, guardando attraverso la lente, assicurandosi che l’ago sia perfettamente allineato con il riferimento, si alza il piatto contenente il campione fino a far sì che l’anellino in platino sia completamente immerso nel liquido. A questo punto si comincia ad abbassare il piatto fino a che non si inizia a notare una deviazione rispetto alla posizione di equilibrio dell’ago, che andrà “compensata” regolando la ruota (che crea una tensione sui fili uguale e contraria alla tensione superficiale, ossia alla forza con cui il liquido “trattiene” l’anellino). Quando l’ago sarà di nuovo allineato si ripete l’operazione appena descritta, procedendo per piccoli incrementi a mano a mano che si osserva una sempre più grande deflessione del campione liquido in corrispondenza del Denooyer. Quando la tensione applicata sui fili supererà la tensione superficiale l’anello si staccherà dalla superficie del liquido. Si procede quindi a misurare la sua tensione superficiale leggendo i Dyne/cm: per farlo è necessario leggere la cifra sulla ruota in corrispondenza allo 0 della placchetta. Per la cifra decimale invece si cerca la linea sulla placchetta che si sovrappone perfettamente con la linea sulla ruota e si legge il valore, stavolta sulla placchetta stessa.

Catalogazione
Inventario del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale (n. 013)

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RESEARCH at
Department of Chemistry
and Industrial Chemistry

Via Giuseppe Moruzzi, 13
56124 Pisa

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