Nome dello strumento
Colorimetro di Wolff
Periodo storico (stimato)
fine 1800 – inizio 1900
Attribuzioni
Il colorimetro fu ideato da C. H. Wolff nel 1879 ma utilizzato fino agli anni ’40.
Breve descrizione dello strumento e del suo utilizzo
Il colorimetro di Wolff è un modello di “comparatore di colore”. Infatti, questo strumento permette di compiere analisi quantitative mediante comparazione dell’intensità del colore tra una soluzione standard e la soluzione incognita. I due cilindri, chiamati anche cilindri di Hehner, sono graduati con una capacità massima di 100 mL e precisione di 0,1 mL. In un cilindro viene posta la soluzione incognita, mentre nell’altro cilindro viene posta una soluzione a concentrazione nota. Lo strumento è dotato di un oculare, posto sopra la camera prismatica, che consente di osservare l’intensità del colore delle due soluzioni in modo contiguo. L’immagine che si ottiene è un cerchio diviso a metà da una riga che consente di comparare contiguamente l’intensità del colore delle due soluzioni. Per determinare la concentrazione della soluzione incognita, l’analista doveva riempire i due cilindri con le due soluzioni e rimuovere gradualmente il volume di soluzione fino al raggiungimento del color-matching, ovvero, il punto in cui l’intensità del colore della soluzione incognita e della soluzione standard sono uguali.
Riferimenti
C. H. Wolff, “Ueber Colorimetrie und Apparate zur ihrer Ausführung,” Pharm.
Ztg., 1879, 24, 587-588.
G. Krüss and H. Krüss, Kolorimetrie und Quantitative Spektralanalyse,
Voss: Hamburg, 1891.
Catalogazione
Inventario del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale (n. 007)